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LA NOTTE DEI GLADIATORI

 

Lo spettacolo “La Notte dei Gladiatori” è stato ideato dal presidente dell’Associazione, Sergio Iacomoni (Nerone), e realizzato a cura del Gruppo Storico Romano e della Scuola Gladiatori Roma.

Per realizzarla vengono impiegati più di 40 figuranti.

 

 

Il tutto per rendere realistico l’affascinante dimensione in cui vivevano i Gladiatori più di duemila anni fa e la loro condizione sociale; infatti all’epoca i Gladiatori erano personaggi di grande richiamo per le masse e le loro lotte esaltavano le folle che nonostante la povertà esistente, accorrevano ad assistere ai combattimenti (munera).

Lo spettacolo, proposto in un unico atto, ma diviso in varie scene, ha una durata di un ora e trenta circa.

Ogni scena ha uno stacco di danze eseguite dal corpo di ballo del Gruppo Storico Romano accompagnate da musica avvicinabile, per le armonie usate, all’idea di come poteva essere un tempo, visto che non si hanno, ovviamente, testimonianze audio dei suoni che venivano prodotti allora.

Lo spettacolo è una rappresentazione della vita romana di duemila anni fa, con scene di soldati, Gladiatori e combattimenti, popolo, rito delle Vestali, Ancelle e così via, ma appunto è uno spettacolo rappresentativo quindi non propriamente teatrale e non molto parlato.

 

PRESENTAZIONE

All’inizio avviene una breve presentazione del G.S.R. da parte del Presidente dell’Associazione per spiegare al pubblico che cos'è il G.S.R. e cosa rappresenta.

Dopodiché inizia la musica e incomincia lo spettacolo…

 

SCENA 1

Dal buio del palco, nel silenzio irreale, si solleva una nube di fumo (prodotta da una nostra macchina per il fumo) e all’improvviso si sente la voce di un vecchio che in retrospettiva incomincia a raccontare al pubblico una parte di storia della sua vita…facendo un lungo monologo su chi era stato e cosa era diventato per.....

 

 

SCENA 2 – scene di vita quotidiane.

Viene rappresentata una comune scena di vita in una piazza ove viene svolto il mercato con venditori ambulanti di tessuti, di vivande, di utensili, giocatori di dadi, popolo, matrone, senatori che dialogano, il censore e i littori ed ect..

Intanto che proseguono gli affari compare un giovane patrizio accompagnato dalla propria moglie e si avvicinano al mercato parlottando, ridendo e scherzando, insomma felici del proprio amore.

All’improvviso appaiono i Pretoriani che accompagnano uno schiavo in catene prendendosi gioco di lui.

Il giovane patrizio si mostra solidale con lo schiavo e si avvicina per fargli bere acqua dalla sua tazza ma i Pretoriani gliela lasciano cadere e si avventano sul patrizio che prende le parti dello schiavo.

C’è una colluttazione e per difendersi il patrizio......

 

SCENA 3 - Mercato degli schiavi

 

 

 

Al mercato degli schiavi arriva il famoso Lanista del Ludus Magnus dell’Impero e inizia a contrattare il prezzo di alcuni schiavi con il venditore.

Tra i vari schiavi che vengono acquistati, sia per la propria prestanza fisica e sia per la tempra che mostrano, c’è un giovane che viene comprato e destinato alla dura vita della Gladiatura.....

 

 

 

SCENA 4 – Arrivo al Ludus, Giuramento e allenamento dei Gladiatori.

 

 

Vengono portati i nuovi tirones e presentati ai gladiatori che li scherniscono e offendono.

Si procede al SACRAMENTUM GLADIATORUM (giuramento in latino che permette di divenire Gladiatore); iniziano glli allenamenti e tra nuovi e vecchi comincia a nascere un’amicizia, ma…

 

 

SCENA 5

Vengono presentati tutti i personaggi che andranno a prendere posizione per la scena finale;

quindi ingresso:

 

- i Legionari della XI LEGIO CLAUDIA (Comandati dal Centurione Marco Licinio Crasso, presenti con vessilli, aquile e stendardi, il vessillifero, l’aquilifero e il signifero, le buccine, i tamburi, i velites, i veterani in costumi, armi e accessori ovvero elmi, loriche segmentate, tunica, scudo, pilum, gladio, cingulum, calzari…il tutto fedelmente riprodotto nella misura e peso.

             

                                                                                                                                 

                                

 

 

  - Cohorte IV Praetoria ed il Prefetto del Pretorio.

 

 

      

                                    

  

 

 Famiglia Imperiale al completo: l’Imperatore Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico e la consorte Messalina e i figli Germanico e Ottavia Claudia e i Senatori della Curia.

 

 

 

 

 

- le Vestali

 

 

 

         

 

            Ancelle, Matrone e Popolane

           

- le Danzatrici

 - i Musici

 

     - Il Caronte, con il compito di dare il colpo di grazia ai gladiatori feriti a morte

 

 

I Gladiatori del Gruppo Storico Romano

 

 

Mendax il reziario, Spiculus il sannita, Phoenix il trace, Celticus il secutor, Kyros il dimachaero, Messor l’oplomaco, Audax il mirmillone, Taurus il provocator e poi ancora Lupus, Dracon, Ettore, Tigris, Boadighea, Aries, Liberius, Kronos e Nantes nelle armature e armi rappresentanti il più possibile le varie classi gladiatorie.

 

(dopo aver effettuato un giro d’onore si posizioneranno nei rispettivi posti)

 

A questo punto saranno presentati tutti i Gladiatori, chiamandoli ad uno ad uno e spiegando la propria storia ed il motivo per cui si è diventato Gladiatore, il tipo di gladiatore che rappresenta, le armi che usa, e il tipo di combattimento che effettua.

 

INIZIANO I COMBATTIMENTI

 

 

 

entrano le Parche

 

 

 

 

.....ordina ai Pretoriani di uccidere i Gladiatori......i quali si ribellano e.......c'è un finale………... a sorpresa!!!

 

FINE SPETTACOLO

Vengono presentati i personaggi divisi in gruppo di costume e tutti insieme ringraziano il pubblico e l’organizzazione che ha permesso la realizzazione dell’evento.

 

 note:

 

GLI INTERVALLI TRA LE VARIE SCENE VENGONO RIEMPITI CON:

 

- RITO DELLE VESTALI., sacerdotesse di Vesta custodi del Fuoco Sacro, che eseguiranno il rito in onore di Marte

 

- MISSILIA, da parte delle Ancelle (Le “missilia”, lancio e offerta di pane non lievitato al pubblico, usanza molto seguita per ingraziarsi il parere del pubblico e dimostrare la magnificenza dell’editor dei giochi)

Le Ancelle hanno anche il compito di cospargere di acqua profumata l’arena di combattimento

 

 

                         

 

- BALLETTI vari e danza “della morte” finale eseguita dalla danzatrice nell’arena cosparsa di corpi dei combattenti caduti.

 

 

 

 

  

La visione dello spettacolo è per tutti i tipi di pubblico, di età o religione e non c’è alcun richiamo o messaggio politico nella rappresentazione militare e civile dello spettacolo.

Non ci sono azioni di estrema violenza, nonostante si propongono combattimenti, finti ferimenti e finte morti usando sangue di scena per renderli simili a quelli di un tempo.

Quindi, sebbene lo spettacolo possa sembrare cruento, ricordiamo che non tutti i combattimenti dei gladiatori lo erano. Anzi, a parte il caso dei cosiddetti “munera sine missione” (combattimenti all’ultimo sangue) molto spesso il pubblico gridava “mitte” (salva) e lasciava in vita lo sconfitto.

E’ una rievocazione, e viene proposta cercando di farla essere quanto più puntuale e veritiera possibile.

La scena della battaglia finale è grandiosa e caratterizza questa evoluzione di situazioni fino al suo culmine estremo. Non risulta feroce ma semplicemente spettacolare in quanto si svolge in un anfiteatro illuminato da torce e bracieri con una lampada “strobo” che lascia intravedere solo i gladi che cozzano nel clangore del ferro, creando bagliori di storia.

La storia raccontata è frutto di fantasia ma comunque per quei tempi probabile e, si articola attraverso personaggi realmente esistiti ispirandosi ad atmosfere, in un crescendo di emozioni, che si respiravano nel I°sec. d.C. nella Roma imperiale di Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico e Messalina; c’è il centurione Marco Licinio Crasso e, i Pretoriani sono riprodotti fedelmente così come i Legionari che eccezionalmente e per motivi di spettacolo compaiono in scena armati, visto che per legge potevano circolare per la città in disarmo, salvo pericolo per la stessa; i Gladiatori “moderni” sono animati e affascinati con entusiasmo senza confini per i loro miti del passato, ma i loro nomi e le loro storie sono di pura fantasia così come i tipi di combattimento, che sono stati in parte ricostruiti dalle scarne informazioni visive che si possono evincere da un mosaico o un bassorilievo, e per la totalità riprodotti utilizzando tipi di mosse e colpi verosimili nel caso di uno combattimento con armi in ferro; per quanto riguarda armi e armature, elmi compresi, sono riproduzioni fedeli agli originali, con lo stesso peso e dimensione, ma ovviamente per questioni di sicurezza le armi non sono affilate  ne tanto meno appuntite.

La notte dei gladiatori ha anche una seconda parte didattica. Al termine dello spettacolo, infatti, tutti i soci restano a disposizione del pubblico sia per le immancabili fotografie e riprese ad uso privato e gratuite, sia per dialogare e rispondere a tutte quelle domande sulla vita che conducevano i vari personaggi nel passato, che il pubblico ha sempre curiosità di conoscere.

Inoltre un’area espositiva viene realizzata possibilmente nel sito dello spettacolo dove verranno esposte armature, armi, scudi, equipaggiamenti del legionario, riproduzioni in scala in legno di macchine da guerra romane. In tale sito il pubblico potrà vedere da vicino quanto già ammirato nel corso dello spettacolo, impugnare gladi, scudi, indossare elmi e corazze, vestire elmi ed equipaggiamenti da combattimento dei vari gladiatori, scoprendo così che le armature del gladiatore non erano concepite come una difesa e un vantaggio, bensì come un handicap, una limitazione ai suoi movimenti, contrariamente a quanto più facile pensare, e realizzare quindi, quel connubio tra cultura e spettacolo, tra tradizione, folklore e archeologia sperimentale che è alla base delle iniziative e finalità del Gruppo Storico Romano.

Un’area di degustazione di “mulsum”, il famoso vino al miele romano è prevista per garantire un assaggio ai visitatori curiosi di assaporare tale particolarità gastronomica.

Inoltre sarà presente un piccolo stand di vendita gadgets, magliette con effige della Scuola Gladiatori Roma e Gruppo Storico Romano, riproduzione in bronzo del sesterzo, cartoline ed ect…

Va specificato che i soci di questa associazione non si improvvisano attori di teatro, ne esperti di scenografia, ne sceneggiatura e neanche di cinema, effetti speciali, audio o visivi; tutti sono “artisti” amatoriali che fanno rivivere in carne ed ossa i personaggi, noti e non, che animavano i “munera”, i giochi dei gladiatori, e che con la loro piccola passione per il mondo romano sono riusciti a tirar fuori il meglio da se stessi per rappresentare uno spettacolo in giro per l’Italia e anche all’estero, con l’unico spirito di divertirsi tutti insieme e di far divertire chi ci osserva e, spesso accade, ci loda con sincerità.

L’alto valore culturale di questo spettacolo rappresenta un viaggio indietro nel tempo di 2000 anni che nessuno ha mai fatto, per perdersi nell’oblio delle tradizioni storiche di Roma e della sua cultura.

Il Gruppo Storico Romano, dalla scrittura di questa sceneggiatura ad oggi ha eseguito questo spettacolo in diverse occasioni ed in vari luoghi di interesse storico e non.

Per citarne uno, questo spettacolo di rievocazione e ricostruzione è stato da noi allestito nel 2002 e nel 2005 nella meravigliosa cornice dell’anfiteatro di Sutri (VT) con particolare successo di pubblico.

Oggi come allora si garantisce la massima e scrupolosa salvaguardia e attenzione nell’utilizzo del suolo pubblico e/o archeologico ove vengono eseguiti gli spettacoli del G.S.R.; inoltre si assicura la piena integrità a persone e cose presenti nella zona pubblico, nonché viene garantito che non verranno utilizzati all’interno delle aree archeologiche strumenti o oggetti all’interno del suolo o strutture portanti.

Ogni mezzo usato per la scenografia, viene esclusivamente poggiato e non installato.

 

Lo spettacolo è stato già realizzato in importanti siti

-  Anfiteatro di Sutri (VT)

- Villa Adriana (Tivoli)

- Teatro Romano di Ostia Antica

- Anfiteatro di Capua

- Anfiteatro di Cassino

- Anfiteatro di Larino

- Palestra dei gladiatori di Pompei

- Circo Massimo

 

 

Il tutto reso possibile da organi e istituti con i quali abbiamo e continuiamo a collaborare:

 

Soprintendenza Archeologica di Stato e Sovrintendenza del Comune di Roma

Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale

Soprintendenza Archeologica di Pompei

Municipio Roma I

Municipio Roma XI

Provincia di Roma

Regione Lazio

E vari altri enti e organizzazioni statali e privati.

 

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