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LEGIO XI CLAVDIA P.F.

 

Senza dubbio il fiore all’ occhiello del Gruppo Storico Romano è la LEGIO XI CLAUDIA P. F., la ricostruzione ai giorni nostri di quella legione, che Giulio Cesare costituì nel 58 a.C. per condurre la campagna in Gallia, disciolta nel 45 a.C., ricostituita da Augusto nel 42 a.C. e che, nel corso della sua storia fu presente in molte province dell’ impero romano, tra cui la Dalmazia, la Germania Superiore, la Dacia, la Mesia Inferiore.

I suoi componenti, quando indossano la divisa, vivono e si comportano, il più fedelmente possibile, come i vecchi milites romani di quella legione nei primi secoli dopo Cristo. A base del comportamento di questi attuali legionari sono poste: lealtà, amicizia, correttezza reciproca, nonché solidarietà, spirito di corpo e di collaborazione nell’ ambito delle attività della legione.

La LEGIO XI CLAUDIA, diretta da Ufficiali Superiori (Legatus Legionis e Tribunus Militum), ha un comandante operativo, il Centurio, coadiuvato da un Optio e da un Tesserarius.

I giovani e anche meno giovani, che spinti dalla passione del leggendario mondo delle legioni romane, desiderano farne parte, sono arruolati inizialmente come tirones (allievi). Partecipano alle lezioni di addestramento teorico e pratico e poi prestano il giuramento di fedeltà (Sacramentum) alla legione. La cerimonia del Sacramentum si tiene due volte all’ anno, una in primavera e l’ altra in autunno. Dopo il giuramento il tiro diventa miles legionarius ed inizia la sua carriera, con le previste promozioni, che avvengono in funzione sia del numero di partecipazioni alle attività della legione, sia del merito dell’ individuo.

I legionari si addestrano tutti i giovedì sera dalle 20.00 alle 21.30 circa, normalmente con lezioni teoriche o conferenze, seguite da esercitazioni pratiche con scudo, pilo e gladio. Le serate del giovedì terminano poi con una cena collettiva, facoltativa, presso la sede del G. S. R.

Inoltre tutte le prime domeniche di ogni mese, dalle ore 10.00 alle ore 12.30 circa, i legionari si addestrano in divisa completa, uscendo schierati in marcia al Circo Massimo o nel Parco dell’ Appia Antica, suscitando sempre la meraviglia, l’ interesse, la simpatia dei passanti, soprattutto turisti e ragazzi. In queste uscite domenicali non manca quasi mai una sosta al bar per un caffè, o meglio un’ invasione del bar, dove vengono attratte sempre persone curiose, che sommergono i legionari con domande e foto ed esprimono la loro ammirazione.

Nelle manifestazioni, che spesso i legionari sono chiamati a fare in pubblico in Italia e all’ estero, la legione effettua  marce, manovre militari, formazioni di difesa e d’ attacco, con ordini impartiti in latino. Molti di questi ordini sono stati presi dalla letteratura latina dell’ epoca, come le opere di Giulio Cesare e di Tito Livio. Altri ordini ed espressioni usate, non trovate esplicitamente, sono traduzioni letterali dall’ italiano al latino.

Tra le formazioni di difesa vengono effettuate:

  1. la famosa “Testuggine” , orgoglio dell’ esercito romano, che consentiva di avanzare sotto il tiro di frecce e dardi nemici senza subire perdite;
  2. il “Muro”, una parete di scudi, utilizzata per contrastare attacchi nemici, in particolare della cavalleria;
  3. la “Difesa del Vessillo”, l’ emblema venerato come sacro dai legionari, da proteggere sopra ogni altra cosa.

 Le formazioni di attacco sono:

  1. “a riga”, la più semplice, in cui i legionari avanzano verso il nemico schierati su righe ravvicinate; combatte la prima riga e quando questa dà segni di stanchezza o di cedimento viene effettuato lo scambio di riga: la seconda riga passa davanti e la prima si porta in fondo allo schieramento (aciei mutatio);
  2. “a cuneo”, usata dai legionari per sfondare e oltrepassare uno schieramento avversario.

Tutte le manovre militari e gli ordini in latino utilizzati sono raccolti in un manuale operativo “LEGIONARII MILITIS SUMMARIUM”.

Per la legione, in genere in primavera o in autunno, vengono organizzati campi addestrativi in tende, ricostruzioni di castra romana, dove si rivivono le esperienze e le emozioni d’ accampamento dei legionari dell’ antica Roma.

In determinate occasioni la legione organizza anche ricostruzioni di battaglie, in genere contro barbari, come quella avvenuta nel pomeriggio del 18 aprile 2010 al Circo Massimo nell’ ambito dei festeggiamenti  per il Natale di Roma 2010. Qui tre legioni romane, la Legio XI Claudia, la Legio VI Ferrata di Rovigo, la Legio XIII Fulminata di Cesena, hanno affrontato i Celti Lingones di Ferrara. In questo evento è stato posto in risalto da una parte l’ ordine, la compattezza e l’ efficienza dell’ esercito romano, dall’ altra la tempra valorosa e coraggiosa, ma disordinata e avventata dei Lingones, nonché il loro dramma e sentimenti espressi nella sconfitta.

La Legio XI Claudia ha un motto, che i soldati spesso gridano durante le marce e che esprime le doti cui deve tendere il legionario: valore, coraggio, lealtà,

VIS!..........VIRTVS!

ALBIUS TIBULLUS AUGUSTUS
Omero Chiovelli

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