Chi ero e chi sono
Orazioni
Domvs GSR
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XXI aprilis 753 A.u.C. 17 aprile 2010
2763° Natale di Roma
Apertura di Porta Appia
Oratoria di Gaio Cilnio Mecenate
Spazio Vitruviano Prisma Universale
Roma,
Hora Quarta, Saturni dies, ante diem quartum idus Ab Urbe Condita.
Che vengano aperti i poderosi battenti di Porta Appia.
accogliamo e salutiamo tutti i gruppi, convenuti
per festeggiare il Dies Natalis dell’Urbe.
Giungono da venti paesi, partecipano con propria volontà e consapevole determinazione nel perseguire, lo sviluppo e l’affermazione di rapporti etici.
Rappresentano una moltitudine di popoli, che nel rispetto delle differenze lavorano ad un coesa unità di intenti.
Oggi, Roma dedica lo spazio della cerimonia di apertura ad uno dei suoi figli più illustri:
Marco Vitruvio Pollione
Lapis, riga e compasso, guidati dalla tua mano,
tracciano un solco di umanesimo nell’animo umano
attratti dalle forme dei tuoi edifici, ci sospingi al rapporto con l’universale.
Architetto, Ingegnere e scrittore, la tua opera è come un seme
che resiste e sussiste alle stagioni umane..
e puntualmente si ripresenta come archètipo universale.
Nei passaggi epocali c’é chi si appropria del tuo contenuto
e riempie altri contenitori dello stesso significato,
come fautori di una nuova etica urbanistica.
Ma alfine, le società mature,
si interrogano sempre sulle meraviglie della natura.
Ed è allora che la tua opera, i contenuti, l’ingegneria che tu esprimi,
escono dirompenti!
E’ successo e sta succedendo.
Il tuo trattato, riscoperto nell’italico rinascimento,
divenne fondamento nel mondo degli architetti e urbanisti
che costruirono le capitali, di ruolo; di volta in volta nel mondo.
Vienna e Madrid, Parigi e Londra, San Pietroburgo e Berlino, poi Whashington e Brasilia
riflettono l’applicazione del trattato di Vitruvio.
L’unico, pervenuto sino noi
scampato all’incuria del tempo e all’ottusità umana.
Chiunque costruisca edifici e si rapporta all’universale,
ti riconosce, ti ha studiato, ha fruito dei tuoi fondamenti spaziali.
Dopodiché, rinnova, aggiunge. Il tempo mette una patina e tutto sembra ripartire da zero.
Solo una visione olistica dell’insieme di epoche e opere,
consente di identificarti come il continuum.
Chiave di volta del sistema.
Oggi, nello spazio di Porta Appia riecheggia il “Vitruvio-Pensiero”,
Ci conforti a compiere questa indagine temporale
per osservare i modelli architettonici
conformati di volta in volta alle opere Vitruviane.
L’opulenza architettonica di Costantinopoli la seconda Roma,
trova l’apice nell’estatico tempio di Santa Sophìa
dal quale traggono intuizioni gli architetti arabi
che costruiranno meraviglie di matematica e filosofia.
Valicando i secoli, le magnificenti proporzioni delle Basiliche Rinascimentali
riprenderanno i codici vitruviani, oggi ci donano pienezza d’animo
e attraggono i fedeli alla compartecipazione cerimoniale.
Ora, dal tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti, risaliamo il tempo
sino alla Rotonda del Palladio.
Andrea Palladio compenetrò lo spirito Vitruviano, la sua opera ne fruì e fruttò.
Ripropose il bello del classico e stimolò le intuizioni degli architetti anglosassoni. I loro moduli ripetuti, li osserviamo in tutto il mondo.
Le Corbusier infine rielaborò le vitruviane divine proporzioni, che Fibonacci, Pacioli e il Maestro Da Vinci resero universali.
Nel tempo, la tua azione, Vitruvio, assomiglia sempre più ad un frattale che incide a scadenza negli animi gentili.
A venti secoli dalle tue opere, l’immagine dell’uomo vitruviano
insiste negli animi e si relaziona con le coscienze umane.
Il logo di Vitruvio è divenuto il simbolo umanistico-filosofico più riprodotto
e ci ricorda il rapporto tra micro e macro-cosmo,
è il tuo lascito all’umanità.
Ma Vitruvio, consapevole di esperire da altrui sapienza
ci ha permesso una fruizione di concetti e pensieri dal mondo classico.
Oggi, ci offre l’occasione per un tributo ai grandi architetti, costruttori delle opere del passato.
Loro ci consegnarono le testimonianze della meravigliosa civiltà indo-asiatica, dell’assiro-babilonese, anatolica, egizia, ebraica e greca.
Vitruvio, seppe fruire della sapienza indotta da queste opere,
unendola alla capacità costruttiva degli antichi italici,
di cui ricordiamo le opere ciclopiche
e al fascino misterioso dell’architettura etrusca. Da ciò trasse il suo percorso.
il suo trattato diviene un prisma che riceve luce e la riflette.
In parte è ancora riflessa dalle moderne torri di vetro e acciaio,
che nel mondo, oggi, celebrano l’ardimento umano.
Auspichiamo che la tua opera tridimensionale
insista nei nostri pensieri e ci porti ad un etica quadridimensionale,
per consentire una nuova apertura olistica e favorire i rapporti
fra gli attuali popoli nei tre continenti dell’antico mondo romano.
A 2763 anni dalla fondazione di Roma essi lo percepiscono:
Succederà!
Onore e Gloria a Marco Vitruvio Pollione
Che siano aperte le celebrazioni del 2763° Natale di Roma
Acta in cursum
Gaius Cilnius Maecenates Preafectus charta bibliotecae Esperia Ai-curzi X aprilis MMX
Gianmarino Colnago Maurilio Prefetto biblioteca dei rotoli Esperia Aicurzio 10 aprile 2010
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